Screening Ortottico
L’ortottica è una specializzazione dell’oftalmologia che si occupa della valutazione della funzionalità visiva. Lo screening ortottico, svolto da un ortottista, mira ad analizzare le componenti sensoriali, motorie e innervazionali del sistema visivo tramite test specifici.
Questo screening è particolarmente rivolto ai bambini e dura circa 20 minuti. Gli esami sono non invasivi e non richiedono preparazione. I principali test inclusi nello screening ortottico sono:
- Esame dell’acuità visiva: prevede la lettura di simboli, lettere o figure su appositi ottotipi, rendendo il test adatto anche ai bambini in età prescolare. È essenziale che entrambi gli occhi abbiano la stessa acuità visiva; in caso contrario, potrebbe trattarsi di ambliopia (occhio pigro) o difetti refrattivi non corretti, come ipermetropia, miopia o astigmatismo.
- Cover-test: verifica il corretto allineamento oculare e individua eventuali forme di strabismo.
- Stereopsi: valuta la capacità di percezione della profondità.
- Motilità oculare estrinseca: controlla i movimenti oculari in varie direzioni dello sguardo.
- Convergenza oculare: testa la capacità di mantenere gli occhi allineati mentre si osserva un oggetto che si avvicina.
- Autorefrattometria: evidenzia possibili difetti refrattivi come miopia, ipermetropia e astigmatismo.
Perché è importante lo screening ortottico?
Lo screening ortottico consente di individuare precocemente patologie asintomatiche come ambliopia, strabismo e difetti refrattivi, garantendo un corretto sviluppo visivo e prevenendo deficit spesso irreversibili. Nei neonati, il sistema visivo è ancora in fase di maturazione, e stimoli bilanciati tra i due occhi favoriscono uno sviluppo corretto della corteccia visiva e della visione binoculare. Questa fase, detta “età plastica,” termina tra i 6 e i 7 anni, periodo in cui una diagnosi precoce può portare a un pieno recupero delle capacità visive.
Ambliopia: cos’è?
L’ambliopia, o “occhio pigro,” è una delle anomalie sensoriali più comuni nei bambini. Circa l’1-6% dei bambini sotto i 6 anni presenta questa condizione o fattori di rischio per svilupparla. Le cause principali includono strabismo, anisometropia (differente difetto refrattivo tra i due occhi) e patologie congenite. Si manifesta come una riduzione della visione che non può essere risolta con lenti correttive. L’ambliopia è generalmente monolaterale, e i bambini potrebbero non accorgersi della difficoltà visiva poiché utilizzano entrambi gli occhi per guardare. Se non trattata precocemente, può causare deficit visivi importanti o persino cecità irreversibile. Per questo motivo, lo screening visivo in età prescolare è fondamentale.
Come si cura?
La diagnosi di ambliopia deve idealmente avvenire entro il 6° anno di vita, quando il sistema visivo è ancora modificabile. Il trattamento varia a seconda della causa e dell’età alla diagnosi e può includere l’uso di occhiali e/o il trattamento occlusivo, che prevede la copertura dell’occhio più forte per stimolare l’occhio pigro a svilupparsi correttamente.
Quando rivolgersi ai professionisti?
Anche i bambini che non parlano ancora possono mostrare segnali sospetti, come pianto o disagio alla copertura di un occhio, posizione anomala del capo, occhi non allineati, tendenza a guardare oggetti troppo da vicino o a chiudere un occhio alla luce. Altri sintomi da monitorare includono bruciore o lacrimazione degli occhi e cefalea.
Quando eseguire lo screening ortottico?
In caso di comportamenti sospetti o rischio di patologie oculari, lo screening può essere svolto anche sotto l’anno di età, pur con test limitati. L’età consigliata per lo screening è intorno ai tre anni, quando i bambini possono collaborare meglio ai test. Questo consente di individuare eventuali anomalie e intervenire prima che il sistema visivo completi la sua maturazione. In età scolare è consigliabile una rivalutazione per monitorare eventuali cambiamenti visivi legati allo studio.
Infine, è possibile richiedere una valutazione ortottica a qualsiasi età in presenza di sintomi. In caso di anomalie riscontrate, l’ortottista collaborerà con il medico oculista per stabilire il trattamento più idoneo.